Script
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25 Novembre 2023

Come scrivere script e storyboard per i tuoi video

Quando pensiamo ai video, pensiamo subito alle immagini, ma la realtà è che i video nascono prima, quando iniziamo a scrivere script e storyboard. Questa fase, spesso trascurata, è cruciale, per realizzare video da decine di migliaia di like. Di video, ho già parlato in altri post, che magari ti fa piacere leggere:

Come ti anticipavo, oggi ci addentriamo sulla parte di scrittura dei video.

Tutto NON parte da una videocamera, bensì da un testo scritto. Eh sì, perché i video prima di girarli vanno scritti. Come si fa con le sceneggiature nel caso dei film.

Quindi prima di girare dobbiamo preparare uno script e anche uno storyboard. Cosa sono?

Lo script è la traccia di quello che dirai con la tua voce – in campo o fuori campo – nel video.

Lo storyboard è una traccia disegnata di ogni singola inquadratura del video, utile per capire dove piazzare la camera e immaginare davvero come verrà il video e quanto durerà, all’incirca, ogni frame.

Come si scrive un buono script?

Noi di Zandegù, di solito, scriviamo uno script in forma di tabella in cui inserire:

  • nella prima colonna, il numero della scena (1, 2, 3, 4…);
  • nella seconda colonna, cosa succede in quella scena, riassunto in poche righe;
  • nella terza colonna, le indicazioni sulle inquadrature (mezzo busto, figura intera, dettaglio, ecc.);
  • nella quarta, cosa viene detto e da chi (battuta o voice over, cioè voce fuori campo, che parla mentre a schermo scorrono altre immagini: dei tuoi prodotti, di foto o video di casi studio, di te che lavori, cammini o fai cose.).

Quello che effettivamente scrivi dipende dal tipo di video che girerai: se è educativo, se è un tutorial, se è di presentazione di prodotto, se è un dietro le quinte/vlog del tuo lavoro… Ma tutti gli script hanno dei tratti comuni.

  • Il tuo video parla di un argomento: decidilo in modo che risuoni nel tuo pubblico e possa essergli davvero utile.
  • Fai una scaletta delle cose che vuoi trattare nel video, riguardo quell’argomento.
  • Cerca di andare al sodo: tratta ogni argomento in modo sintetico e pratico.
  • Le cose che scrivi sono quelle che dici: usa quindi un linguaggio simile al parlato per essere il più naturale possibile. Usa termini semplici e che sono simili al tono di voce che usi nel resto della tua comunicazione.
  • Andare a braccio è bellissimo. Se riesci e non perdi il filo del discorso, o non apri mille parentesi che poi non chiudi mai, vai pure a braccia. Per velocizzare, puoi scrivere una traccia di massima e, su quella, ricamare a voce. Io però non te lo consiglio, specie se sei all’inizio della tua esperienza davanti alla camera: meglio seguire pedissequamente quanto hai scritto con calma e lucidità, per avere la certezza di essere chiar* e comprensibile.
  • Inizia con un una frase a effetto, magari una domanda, che faccia fermare il tuo spettatore e la tua spettatrice e la invogli a proseguire nella visione. Quando un video inizia, è meglio non fare inutili e prolissi preamboli che ammazzano l’attenzione e il pathos.
  • Per Instagram procedi con la brevità: i Reel ci hanno insegnato a pensare e agire in modo veloce, concetti fulminei e montaggi serrati.
  • Se fai un video educativo, ti suggerisco di tirare le somme alla fine, per riassumere o mettere in in luce un punto che si fissi nella memoria.
  • Se vuoi, saluta chi guarda e ricorda loro di fare qualcosa: comprare, prenotare, iscriversi alla newsletter, seguirti sul canale YouTube, guardare altri video, leggere il tuo libro, eccetera eccetera.
Script e storyboard

E dopo: rileggi lo script?

A questo punto, fatta la prima bozza del tuo script, rileggi per controllare se hai detto tutto quello che desideravi, se ti sembra tutto chiaro, se ci sono momenti morti, se mancano delle scene di raccordo perché tutto fili, se puoi tagliare delle parti, e via discorrendo.

Quindi quando scrivi devi già avere a mente che cosa si vedrà a schermo. Ed è per questo che si fa lo storyboard. Per spiegarti come realizzarne uno, ho chiesto consiglio al nostro docente e amico Nicolò Davoli di Comò Lab. che gentilmente mi ha prestato un po’ del suo sapere.

Come si realizza un buono storyboard?

Ecco cosa mi ha detto Nicolò: “Lo storyboard è un file che fai a video o ti stampi che ti serve per iniziare a ragione sulla parte visiva del tuo video. Progettando un video, capita spesso di fermarsi allo step prima, cioè lo script, perché lo storyboard sembra sempre troppo complesso da fare. Il fatto, però, è che è super utile.

Lo storyboard può essere composto da disegni, anche fatti alla buona, di come visualizzi ogni singola inquadratura. Ma potresti farlo anche soltanto con delle foto, per lavorare più veloce e usando questo tutorial che ti spiega come fare uno storybaord su Canva.

Quindi come si procede per realizzare uno storyboard? Per prima cosa, fai il sopralluogo della location del tuo video, per capire come sono gli spazi, dove potresti collocare il tuo soggetto (cioè, chi parla), dove mettere la camera e come inquadrare. Fatto il sopralluogo, ti occupi dello storyboard.

Lo storyboard ti serve per meditare sulla concretezza. Ragioni sul minutaggio del parlato per capire quante immagini / minuti di girato ti servono. Stai già ragionando su come riprendere, cosa ti serve nella location e se è abbastanza illuminata: stai facendo un ragionamento visivo”.

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Un esempio di storyboard realizzato da Comò Lab.

Quanto filmato è bene girare?

Nicolò prosegue: “A questo punto potresti chiederti: meglio girare di più per avere delle immagini di scorta, utili nel montaggio? All’inizio, fare così fa stare più sereni.

Quando si gira troppo, però, si rischia di non riuscire a selezionare le immagini giuste per il nostro racconto”.

Nei video, immagini e parlato sono elementi collegati

“Quando fai lo storyboard, non pensare agli elementi che andranno nel video e al testo parlato come separati: devono avere lo stesso livello di importanza. Non solo: pensa già agli elementi grafici che introdurrai nel video. Metterai delle grafiche per spiegare delle parti? Dei codici sconto scritti a lato della faccia di chi parla? Dei sottopancia?

Inquadra il soggetto in modo da avere lo spazio necessario per inserire questi elementi, in montaggio. Con lo storyboard tutto questo diventa visivo e facile. È grazie allo storyboard che, personalmente, capisco già se ci sono elementi visivi troppo preponderanti o altri che sono stati tralasciati.

Ricorda una cosa importantissima: video e parole devono essere legati tra loro per dare senso e significato a chi guarderà.

Più il video racconta delle azioni, come nel caso di un vlog o un video del dietro le quinte, più è importante fare lo storyboard. Se, invece, stai per girare un’intervista, puoi anche soltanto studiare le inquadrature e i punti di ripresa dell’intervistat*: in questo caso puoi limitarti a fare uno storyboard macro, a grandi linee”.

Per approfondire

Ecco qualche link per saperne di più in merito:

Bene, siamo arrivati alla fine di questo post: spero ti possa tornare utile per la produzione dei tuoi video.

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