Video. Un tema che spaventa ma attira molti di noi. Un po’ tipo i burroni. Vorrei sporgermi e guardare l’abisso ma ho paura di cadere. Ecco.
Per 4 settimane qui sul blog parleremo solo di questo tema. Oggi iniziamo col video marketing, un’introduzione teorica su cosa significa fare comunicazione coi video, per chi è adatto (spoiler: tutti!), quali tipi di video possiamo produrre e via discorrendo.
Nelle prossime puntate parleremo di dirette, tipologie di video che potresti fare e molto altro ancora.
Questo post è quasi un mini-ebook (sono 2.100 parole circa): prenditi un po’ di tempo per leggerlo. Ci abbiamo messo dentro un sacco di ricerca e riflessioni e speriamo ti sia utile. Sei carico a molla? Bene! Iniziamo!
Cos’è il video marketing?
Detta in poche parole, è quando usi i video per comunicare il tuo brand, i tuoi prodotti, eventi, servizi, eccetera.
Perché è importante una strategia di comunicazione con i video?
Perché i video sono tra i contenuti più “ingaggianti” che puoi trovare in rete. Sono molto più di impatto di testi e foto; attirano il pubblico; si ricordano meglio di un testo; veicolano più messaggi in uno (parole, musica, immagini, scritte); creano una maggiore vicinanza tra te e il tuo target che ti vede in faccia, ti conosce, si appassiona a te.
Secondo Cisco, il traffico internet nel 2021 sarà all’80% prodotto da video. Non c’è da stupirsi: quanti video guardi ogni giorno? Dalle Stories, a YouTube, alle dirette, ai corsi in streaming per formarti, al Tg su RaiPlay, al film su Netflix, ormai i video sono la nostra quotidianità.
Non ho una strategia video: come la integro con la mia comunicazione?
Partiamo dal fatto che tu devi avere già una strategia di comunicazione. Se non ce l’hai ti invito a guardare (ma pensa!) questo video.
Se pensi sia arrivato anche per te il momento di integrare i video sui tuoi canali, allora la prima cosa che ti consiglio di fare è una bella analisi dello stato dell’arte.
- Cosa funziona nella tua comunicazione?
- Cosa invece non ha dato i risultati sperati?
- Ci sono dei canali che potrebbero funzionare meglio?
- Hai grandi lanci di prodotto in arrivo?
- Ci sono cose complesse del tuo lavoro che potresti spiegare in un video, più facilmente che in un post?
- Hai materiale vecchio da riciclare per farlo diventare un video?
- Hai un brand altamente narrativo: cioè con una storia forte, un prodotto interessante e una community già ingaggiata?
Rispondi a tutte queste domande: le prime 3 ti servono per capire dove puoi supportare le eventuali carenze della tua comunicazione con l’inserimento di nuovi contenuti in formato video.
Le ultime 4 invece sono utili per capire se hai il pubblico pronto per questo tipo di contenuti video, se hai già delle cose da dire o materiali da usare, se hai delle occasioni di vendita in cui ti verrebbe comodo un video.
Come capisco se fa al caso mio?
Semplice: come dico sempre nei miei corsi di content marketing, è una questione di tempo/soldi/competenze.
I video sono tra i contenuti più complessi da realizzare, perché mettono in campo scrittura, pianificazione, registrazione, montaggio, suono, tecnica, arte, attrezzatura.
Hai tempo per imparare come si monta o gira un video? Hai i soldi per delegare qualcuno a farlo al posto tuo o per comprare un corso? Hai le competenze che ti servono per farcela o non sai nulla? Questi sono gli elementi che aiutano a valutare se buttarti o no. Sapendo che tutti siamo partiti da zero e, solitamente, a forza di prove ed errori, si migliora.
Tipi di video: Hero, Hub e Hygiene
Normalmente, nel video marketing va forte la divisione in 3 H proposta da Google (inizialmente pensata per far crescere il proprio pubblico su YouTube, ora è ritenuta valida su tutti i canali).
I video che puoi proporre sono di 3 tipi:
Hero, quelli super fighi (tipo col drone) che fai poche volte l’anno, magari per un lancio importante di prodotto. Sono cari, brevi, articolati: ti fanno conoscere, stupiscono, fidelizzano. Guarda per esempio il nostro manifesto.
Hub, quelli a cadenza regolare dove parli del tuo lavoro, emozioni il pubblico, porti traffico al sito. Possono essere per esempio i contenuti di un blog o i video periodici che metti su YouTube o IGTV, come questo nostro video recente sulle presentazioni efficaci.
Hygiene (detti anche Help), quelli di servizio, validi un po’ tutto l’anno, dove spieghi come funziona il tuo prodotto/servizio, dei tutorial, dei video che ti aiutano nel customer service. Questi video hanno titoli fortemente pensati in ottica SEO per portare traffico al sito.
Format
Sono tipologie di video che hanno caratteristiche simili tra loro e una struttura che si ripete di video in video. Un po’ come i programmi televisivi che hanno sempre lo stesso canovaccio: entrano i concorrenti, ci sono le prove, il confessionale, il voto del pubblico, l’eliminazione, l’intervista in studio e via così, puntata dopo puntata.
Per esempio, sono un tipico format i nostri video a tema comunicazione che rilasciamo due volte al mese. O le nostre Instagram Stories a tema #mariannaimpara dove ogni settimana andavo a imparare qualcosa che non sapevo fare (come mungere una mucca!).
Dirette
Vanno forte, e durante la quarantena più che mai, anche dei tipi di video che hanno un grande plus: non richiedono il montaggio. Sono le dirette. Su Instagram, Facebook, Twitch o YouTube non importa. Si va live, si interagisce con i commenti del pubblico e si parla di un tema coerente col brand e di interesse per il target (no alle dirette di chiacchiera sterile).
Video mirati a target differenti
I video che andrai a creare hanno vari scopi. Come sai il cliente compie un viaggio per arrivare a comprare da te. Questo viaggio è rappresentato molto spesso da un imbuto, il famoso funnel* (più sotto trovi una spiegazione del funnel). Dovremmo quindi pensare a video utili a colpire il nostro pubblico a seconda del punto dell’imbuto in cui si trova.
Faremo quindi dei video pensati per attirare prospect (potenziali clienti): sono quelli che parlano di noi, del nostro mondo e ci fanno conoscere.
Faremo poi video pensati per i lead, cioè le persone interessate a comprare da noi: spiegheremo come funzionano i nostri servizi, parleremo dei vantaggi di lavorare/comprare da noi, e via discorrendo.
Faremo infine dei video per i clienti e per i clienti di ritorno (chi ha già comprato): how to, novità, video con sconti, offerte, contenuti esclusivi riservati.
Tutto questo bel mix ci consente di:
- parlare al nostro cliente in varie fasi del suo viaggio;
- mantenere un’offerta di video ampia, coerente e interessante;
- essere professionali e utili.
*Funnel –> (inglese) significa imbuto. Il viaggio di una persona da potenziale cliente a cliente è un po’ come la caduta di liquido in un imbuto. Tanto in cima, scarso in fondo. All’inizio del suo viaggio verso il brand, quindi, il cliente è nella parte larga dell’imbuto: per esempio ti conosce sui social dove ci sono tante persone. A mano a mano che le persone che ti seguono sui social si dimostrano davvero interessate a te, al tuo brand, ai tuoi valori e ai tuoi prodotti, scendono in giù lungo il funnel. Il fondo dell’imbuto è il tuo ecommerce o il tuo shop su Etsy o il tuo negozio fisico: qui restano in pochi, super interessati e comprano. Quindi, noi online lavoriamo con la nostra comunicazione per acchiappare tanta gente e farle sapere che esistiamo, sapendo che molti si perderanno per strada e che in pochi compreranno. Infatti, come ben sai, 5.000 fan su Facebook non corrispondono quasi mai a 5.000 clienti paganti, no?
Distribuzione del video
Ok, il video è fatto (qui ti do 3 idee per i tuoi video, senza grandi attrezzature). Ora lo puoi caricare online. Puoi distribuirlo tramite newsletter, metterlo su sales page, landing page o home page sul tuo sito. Puoi caricarlo nativamente sui social (come Instagram e Facebook) oppure postarlo su YouTube e usare il link su tutti gli altri social.
Ovviamente ogni social ha i suoi linguaggi, contenuti che vanno meglio di altri, e i suoi formati (YouTube è orizzontale, IGTV verticale): quindi queste cose vanno considerate in fase di produzione. Dove pubblico? Ho pensato a tutto?
Ci sono però almeno 3 elementi che ricorrono, ogni volta che si distribuisce un video sui social. Servono infatti:
- il titolo, e che sia super accattivante. Non sceglierlo all’ultimo ma prenditi tempo per rifletterci. Deve spiegare chiaramente cosa c’è nel video (niente di peggio di chi promette e poi non mantiene: il famoso click bait), ma deve anche incuriosire per far venire voglia di cliccare e guardare;
- la descrizione, che dica bene cosa si va a raccontare/spiegare/mostrare nel video. Non va scritta come un impiegato INPS, ma con il nostro tono di voce, in modo chiaro, completo, interessante. Non diciamo ovviamente tutto: dobbiamo far venire voglia di guardare il video. Se nel video citiamo persone, aziende, post del nostro sito, o prodotti, ricordiamo di linkarli nella descrizione. E mettiamo anche due righe su di noi come brand + il nostro sito: non sappiamo come circolerà il video, non tutti ci conoscono e quindi meglio ricordarlo a ogni occasione;
- il thumbnail, è l’immagine di anteprima. Scegliamola con ENORME cura. Su YouTube o Facebook è bene dotarla di scritte che vanno a completare/supportare il titolo. Non sono male anche piccole illustrazioni (legate al tema del video), emoji, espressioni del viso (se siamo nella foto) molto enfatizzate e colori forti. Perché? L’anteprima è una foto piccolissima (come un’unghia infatti) e deve spiccare, farci fermare e attirarci. Su IGTV è ancora più importante perché, se vogliamo far circolare il video come si deve, è bene postare l’anteprima sul feed. In questo caso, quindi, la copertina/anteprima deve per forza essere una foto coerente col feed, fatta con la stessa cura e impegno. Occhio quindi a non scegliere semplicemente un fermo immagine del video (cosa che va comunque bene ma è meno “polished”): meglio scattare una foto ad hoc.
Temi da trattare
Dipende tutto dal tuo brand, da cosa vendi e da cosa vuole vedere il tuo target. Se non lo sai tu! Però alcuni cavalli di battaglia sempre validi sono:
- tutorial, spiega come si fanno delle cose. Fai il cuoco? Fai vedere come preparare la crema pasticciera, come fa Giallo Zafferano.
- formazione, insegna qualcosa di teorico, un po’ come abbiamo fatto noi con il nostro mini video-corso di comunicazione.
- ispirazionali, sono video emozionanti nei quali la gente si identifica in modo potente. Di solito li guardi e ti viene voglia di uscire e spaccare tutto, senti che il mondo è la tua ostrica. Un po’ come fa Caisey Neistat nel mio video preferito di sempre Do what you can’t.
- value oriented, video dove sensibilizzi su un tema che ti sta a cuore. Perché sei un creator o perché sei un brand che ha valori molto forti e radicati. Per esempio penso a The North Face che ha una serie dedicata ai muri (mentali) da abbattere.
- di servizio (che poi sono i video help di prima), dove spieghi come si usano i tuoi prodotti, come funziona il tuo sito, i tuoi abbonamenti, come entrare nel tuo negozio in questa fase 2, come chiedere un rimborso, come scegliere la taglia di un tuo abito. Questo di Neve Cosmetics che spiega la differenza tra i loro mascara è un buon esempio.
- dietro le quinte, sono video emozionanti e che fidelizzano dove mostri come lavori, come sono i tuoi uffici/laboratori, come sei, che competenze hai. Sono anche perfetti per le Instagram Stories.
- interviste, parlare con altre persone aumenta la tua credibilità, ti rende autorevole, ti aiuta a intercettare il pubblico della persona intervistata, fai networking, ti mostri attivo e aperto alle opinioni degli altri. Qui puoi vedere quelle che abbiamo fatto noi a persone che lavorano bene con la comunicazione.
Tanta roba interessantissima, ma sappi che tra due settimane arriva un post dove andremo ad analizzare alcuni di questi temi e tipologie di video, così puoi farti un’idea più chiara di cosa iniziare a produrre e a quale scopo farlo!
Per approfondire
Siamo arrivati alla fine! Ma se non ne hai a basta di questo mastodonte di post, ecco un bel po’ di link per approfondire il tema del video marketing:
- Una spiegazione dettagliata di video Hero, Hub e Hygiene secondo Arc Stone (in inglese).
- Perché è importante anche avere un video sulla tua landing page, secondo Wave (in inglese).
- Come si costruisce un video marketing funnel di successo secondo Cincopa (in inglese).
- Trend del video marketing (datati 2019 però) secondo Ninja Academy (in italiano).
- Il nostro corso Do it your video in streaming sabato 6 giugno con Nicolò Davoli: tutto quello che ti serve per iniziare con la tua strategia video a soli 49€!
Lo so, lo! Con questo post ho solo toccato la punta dell’iceberg e mi sono resa conto di quante millemila cose ci siano da dire a tema video.
Ora tocca a te!
Tu usi i video? Come? Quali difficoltà hai? Quali argomenti legati ai video vuoi che trattiamo nei prossimi post o sui social?
Facci sapere cosa ne pensi scrivendoci un’email :) Noi ci leggiamo la prossima settimana!