28 Novembre 2019

Trovare nuovi clienti per chi inizia e per chi è già in proprio da un po’

Quando si è in proprio trovare i primi clienti è sempre un po’ un’avventura: si parte dai conoscenti, ci si affida al passaparola di amici e parenti e si inizia, piano piano, a costruirsi una base. Spesso poi le cose iniziano ad andare col pilota automatico: i clienti entrano, tu lavori, fatturi e sei sereno. Capitano però dei periodi che io chiamo confidenzialmente “di vacche magre”: quando lavori da anni e ti capita di rallentare, non entrano nuovi progetti, e tu ti sei disabituato a cercare, perché, fino a quel momento, erano i clienti a trovare te.

Specie nel secondo caso, ci si sente falliti e tristi. E di questo tema si parla poco, proprio perché accettare che ci siano periodi più morti di altri è un po’ una sconfitta. Quando parti devi sempre mirare alle stelle, tutto deve filare perché, ormai, sei un professionista.

È un tema a me molto caro, ma prima di dirti come facciamo noi di Zandegù, ho deciso di chiedere il parere di alcuni miei colleghi. Oggi chiacchieriamo con Chiara Gandolfi copywriter ed esperta di comunicazione di BalenaLab.

Sono in attività da pochi mesi: come mi propongo/mi faccio conoscere per trovare nuovi clienti?

Manda una tua presentazione ai clienti con cui vorresti davvero lavorare: presentazioni dove ci sei davvero dentro tu, precise, che mettano in evidenza perché dovrebbero scegliere te.

E poi puoi aprire un blog. È una strategia di lungo periodo, visto che all’inizio non ti leggerà nessuno. Poi, settimana dopo settimana, con costanza e pazienza, grazie ad argomenti interessanti che faranno scattare il desiderio di lavorare con te, troverai il senso di tutto questo. Prima inizi e meglio è.

E poi non dimenticare che hai anche un corpo, una voce e una faccia: partecipa a eventi di settore dove puoi incontrare clienti interessanti e interessati a quello che fai. Lascia a casa la timidezza e tira fuori il meglio di te. Questo è uno di quei momenti, insieme al primo bacio e all’esame di maturità, in cui davvero non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione. Lo diceva quel furbacchione di Oscar Wilde: deve aver provato ad arrampicarsi su chissà quali specchi per rimediare a quella prima volta, poi ha deciso di farsene una ragione e comporre un aforisma per avvisare tanti di noi.

Va bene anche lavorare con gli amici per partire?

Direi di no, se vuoi continuare ad averlo come amico. Agli amici vogliamo bene e permettiamo cose che non dovremmo permettere ai clienti. Va a finire che ti scriverà su WhatsApp il sabato sera per chiederti se puoi fargli l’ennesima modifica. Ti dirà “Come va?” e tu gli parlerai dei tuoi acciacchi di salute, del fidanzato che ti ha lasciato, della cellulite, della deforestazione e, mentre annuirà distrattamente, capirai che lui invece intendeva “Come va il lavoro che stai facendo per me? Quando è pronto?”. Ti chiamerà la domenica per uscire a bere qualcosa e tu accetterai sapendo già che non parlerete né di serie Tv, né di uomini, né di cibo (attività preferita di noi italiani soprattutto mentre mangiamo), ma passerete la serata a discutere della palette del logo, del tono di voce dei testi e, in generale, di come il tuo prezioso lavoro gli potrà migliorare la vita a un prezzo ridicolo. In genere lavorare con gli amici, alla fine, porta a essere un po’ meno amici di prima.

Sono in proprio da qualche anno, ma ho un momento di stanca e non entrano nuovi lavori: come trovare nuovi clienti?

Raccontando i lavori belli che hai già fatto. Rimetti in sesto il portfolio, chiedi feedback a chi ha già lavorato con te ed è rimasto soddisfatto, proponiti alle aziende con cui vorresti lavorare.

Meglio proporsi o lavorare sui social e aspettare che chiamino?

Io sono per l’azione. Le cose le facciamo accadere, poi se qualcosa di buono capita, molto bene. Propormi, scrivere un’email, curare i miei canali, sono tutte azioni che concorrono a uno scopo: lavorare con persone che stimo. Se sto lavorando bene sulla mia comunicazione arriveranno da me persone selezionate che sapranno apprezzare il mio approccio, le mie proposte, i miei risultati.

Mentre si aspetta cosa consigli di fare?

Non lasciarsi prendere dallo sconforto: formarsi, per esempio. È paradossale, perché a fronte di un “non stanno entrando soldi” ti sto consigliando di spenderne. Per quanto mi riguarda i corsi che ho scelto con cura di fare sono stati degli investimenti che nel tempo mi hanno dato nuove possibilità, come per esempio poter alzare i prezzi perché ero più competente di altri. E poi si rimette in moto la voglia di fare, l’energia, vengono nuove idee, si riparte con spirito rinnovato e voglia di andarseli a prendere uno per uno i bei clienti.

Un consiglio su questo tema che vuoi lasciarci?

NO PANIC, HAVE AN IDEA! Prendi ispirazione da chi fa il tuo lavoro meglio di te, ma poi sappi allontanartene per creare il tuo modo. Prendi ispirazione da persone, fatti, cose che non riguardano il tuo lavoro e che ti stimolano e trova un modo per metterle in relazione con il tuo lavoro e farlo crescere. Copiare ti fa rimanere lì dove sei, convinto di essere stato furbo, con espedienti da poco, protetto nella tua piccola bolla; le buone idee invece ti accendono e i clienti illuminati vedono quella luce, la riconoscono e si innamorano di te. Praticamente una questione di energia elettrica.

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