Guarda che ti vedo. Lo so che non hai la più pallida idea di quanto guadagni ogni mese, a quanto ammontano le tue spese, se puoi scaricare qualcosa, se hai margini di investimento, se sei in difficoltà e dovresti tirare la cinghia.
C’è chi si segna ogni spesa in modo diligente su mille Excel (e fa benissimo) e chi fa finta di nulla, paga le sue tasse e incrocia le dita (e fa malissimo).
Kake-boh?
Io e gli Excel compilati a manina abbiamo un rapporto un po’ conflittuale. E non ho certo un kakebo (quei quaderni giapponesi per tenere i conti). Meno male che WooCommerce mi dà i report mensili degli incassi e il mio programma di gestione delle fatture elettroniche (si chiama FattureGo e costa intorno ai 140€ all’anno) mi permette di scaricare dei report in .csv che mi danno un’idea precisa delle spese.
Da quando ho aperto Zandegù nel 2012, però, ho un abitudine che ho un po’ instillato in ogni mi* collega: ogni 6 mesi vado dalla mia commercialista Roberta (ora la sento su Skype) per parlare insieme del mio conto economico, detto confidenzialmente “bilancino”.
Guardiamo entrate e uscite, la informo dei futuri pagamenti, delle prossime spese, di novità in procinto di palesarsi e lei mi aggiorna sull’andamento: devo tagliare le spese, le entrate stanno andando bene, posso investire, ho fatturato tot e guadagnato tot altro. Mi aiuta a capire che stipendio prendo (chiamiamolo così), se ho lavorato bene e se posso permettermi degli investimenti.
I soldi sono tranquillità mentale
Per esempio, l’ho vista a fine giugno 2020 per parlare della prima metà dell’anno. C’erano parecchi margini e quindi le ho detto che ero interessata a investire in un nuovo sito con ecommerce e le ho detto quanto pensavo di spendere. Roberta non mi dice mai se l’investimento le pare sensato o no, quello spetta a me deciderlo. Non mi dà indicazioni o suggerimenti di gestione del lavoro. Però mi tranquillizza dicendomi se ci sono o meno i soldi per farlo con agio.
Ogni anno, poi, la rivedo a fine novembre e facciamo il punto di com’è andato l’anno. A novembre so sempre più o meno quanto incasserò da lì al 31 dicembre e quali saranno le spese che dovrò ancora sostenere tra staff, docenti, diritti d’autore e spese di gestione della sede.
Prima di presentarmi da lei, le mando tutte le fatture emesse e ricevute (quelle elettroniche le ha già in realtà), eventuali scontrini, fatture estere, ritenute d’acconto, fatture di professionisti nei minimi e il registro dei corrispettivi. Così lei può prepararmi il bilancino con i conti ben aggiornati.
Ho paura di andare dalla commercialista e vedere le cifre nero su bianco? Sì, sono sempre molto in ansia. È ovvio che un’idea di come stanno andando le cose ce l’ho e anche abbastanza precisa. Però è tutto un altro paio di maniche quando ne parlo con lei, che fa mille e mille conti con la sua calcolatrice con il rotolo di carta. Poi non so te che rapporto hai con la tua commercialista, ma quando la sento dire: “Marianna, quest’anno non è andato per niente bene”, come è successo nel 2019, mi sento proprio tristissima, come se avessi deluso non solo me ma anche lei. Quando invece mi dice: “Marianna, stavolta è andata davvero bene, tu che dici?”, mi sento proprio di aver vinto alla Lotteria.
Salva chiappe
Per me questi incontri sono vitali: spesso mi hanno salvato le chiappe. È stata lei a dirmi che dovevo tagliare certe spese se volevo continuare e queste riflessioni mi hanno spinto a trovare nuove idee, in termini di corsi e ebook, per contenere i costi il più possibile e aumentare i margini. È stata lei a dirmi che per pagare meno tasse dovevo spendere e scaricare più spese, permettendomi di acquistare dell’attrezzatura che serviva a Zandegù, senza nessun senso di colpa.
Se non hai idea alcuna delle tue entrare e uscite è un bel problema. Anche perché se vuoi realmente crescere come business dovrai occuparti sempre di più dei numeri. Sono brutti, sono noiosi, sono spaventosi, d’accordo, ma sono essenziali. E poi sono tra i pochi che ti parlano con franchezza e ti dicono il reale stato di salute della tua attività.
Diventa amic* del/la tu* commercialista. Chiamal* spesso, fatti fare il bilancino, confrontati, chiedi consiglio. Se è sfuggente, non ti aiuta, non ti segue bene, cambial*. Non sei obbligat* a rimanere con lui/lei per tutta la vita. Visto che paghi, è giusto che il servizio che ottieni ti soddisfi e ti faccia sentire al sicuro.
Guardare ai numeri, per guardare con fiducia al futuro!
#andiamoalsodo
Questo post nasce dal quarto punto del decalogo di #andiamoalsodo: se non ti fai fare il conto economico dal commercialista c’è qualcosa che non quadra. Questo decalogo lo abbiamo inventato per elencare i fasi miti della comunicazione che ci distraggono e ci mettono i bastoni tra le ruote impedendoci di fare sul serio. Se vuoi puoi usare anche tu l’#andiamoalsodo nelle tue foto o Stories su Instagram che immortalano i momenti in cui non cincischi e vai al sodo nel tuo lavoro in proprio! Non vediamo l’ora di vedere i tuoi progressi.
Noi intanto ci leggiamo la prossima settimana.