Quanto ci mettiamo a fare una diretta
Quanto ci mettiamo a fare una diretta
5 Febbraio 2019

Quanto ci mettiamo a fare una diretta?

La risposta brevissima è: un bel po’.

Quella lunga è in questo post che scrivo perché magari anche tu sei in proprio e vorresti fare una diretta: qui trovi qualche suggerimento. Oppure di fare dirette non ti passa manco per l’anticamera del cervello, ma per ragioni imperscrutabili, ti stiamo simpatici e ti piace l’idea di ficcare il naso nel nostro dietro le quinte lavorativo.

Noi facciamo una diretta su Facebook tutti i venerdì alle 12 da circa un anno

Tutto parte con il calendario editoriale, cioè un vero e proprio foglio di calendario dove segno tema della puntata ed eventuale ospite. Programmo le dirette con circa due mesi di anticipo: alterno docenti, autori, consigli, storie. Ultimamente stiamo spingendo sugli ospiti perché vediamo che incuriosiscono di più.

Deciso chi e quando, contatto gli ospiti e propongo loro la diretta. Un paio di giorni prima della diretta mando loro una traccia del tema e delle domande che vorrei fare.

Se invece è una puntata di consigli, gli Zandezii e io scegliamo un tema, ci dividiamo gli argomenti (di solito a me toccano le serie, a Marco le mostre e a Enrico e Ale la musica), facciamo ricerca e, un paio di giorni prima della diretta, confrontiamo le nostre proposte.

Attrezzatura per il live

Al venerdì, l’ospite arriva in sede da noi alle 11,30. Marco intanto sistema la camera e il microfono. Usiamo una Panasonic Lumix GH4 e un lavalier. Colleghiamo la camera al nostro Mac portatile sul quale è installato un programma ad hoc che si chiama Ecamm Live: costa 79$. Lo usiamo per due motivi: ci permette di trasmettere con la camera e il microfono e di avere una qualità un po’ più alta; ci consente di mostrare immagini sullo schermo mentre parliamo (banner, immagini “didattiche”, ecc).

Di cosa parliamo quando parliamo in diretta?

Marco controlla l’inquadratura, che l’audio si senta e alle 12 andiamo in onda. Io mi occupo di fare le domande all’ospite o, se siamo solo noi, di tenere i tempi. Cerchiamo infatti di fare una diretta di 30-40 minuti massimo.

Di cosa parliamo di solito? Consigli pratici di comunicazione, suggerimenti per il lavoro, considerazioni sugli ultimi trend in fatto di social, scrittura, grafica.

Mentre io saluto, chiacchiero con l’ospite e via discorrendo, Marco controlla i commenti, in modo da rispondere sul momento a chi ci segue. La diretta, una volta finita, però non sparisce: resta su Facebook, la pubblichiamo su YouTube e la mandiamo via email alla nostra newsletter.

Il divertimento arriva dopo

Infatti, eccoci alla parte di lavoro più tosta. Finita la diretta facciamo una foto di me con l’ospite e la mandiamo ad Ale che ci prepara al volo la grafica per il thumbnail di YouTube e Facebook.

Io intanto scarico il video della diretta da Facebook e lo carico su YouTube: su entrambi i social scrivo titolo, descrizione, tag e compagnia. Poi a quel punto sono le 13 e andiamo a pranzare.

Appena torno, mi metto al pc e scrivo il post di corredo alla diretta che si troverà poi sul nostro blog. Di solito, tratto l’argomento da un punto di vista più personale, cercando di dare altre angolazioni e consigli utili per chi ci legge.

Ci metto circa un’ora. Poi metto i titoletti, i grassetti, embeddo il video da YouTube (cioè copio il codice del video sulla pagina di WordPress), carico la foto, rileggo e pubblico entro le 17. Alle 17 parte la campagna RSS e il post con il video viene spedito a tutta la nostra mailing list.

A questo punto vado su Instagram: uso la foto del thumbnail per una serie di Stories (non tante, una o due) dove dico che è disponibile un post+video sul nostro blog.

Quanto ci va davvero?

Sono circa le 17,30 e la diretta è ufficialmente finita. Era iniziata alle 11,30 circa.

Quindi questa è la risposta lunghissima alla domanda del titolo. Quanto ci mettiamo a fare una diretta? A te sembra mezz’ora, invece per noi, sono almeno 7 ore di lavoro tra pre e post. E l’impiego di 3 persone diverse (Marco, io e Ale per la grafica).

Questa rivelazione penso che da un lato sorprenda i nostri fan positivamente (“Quanto impegno ci mettono!”); dall’altro temo scoraggi chi è in proprio e vorrebbe fare una diretta: sì, come la maggior parte delle cose, richiede tanto impegno. In 6 anni di Zandegù, lo ammetto, non ho ancora trovato una cosa da fare che sia facile.

Un senso non ce l’ha?

E ora il momento di una domanda provocatoria: ha senso tutto ‘sto lavoro? Vuoi la verità? Non lo so. Io penso che tutto questo contribuisca a un sacco di aspetti positivi e, quindi, non mi sento di abbandonare le dirette. Alcuni aspetti positivi sono per il pubblico: contenuti interessanti gratis che fidelizzano e coinvolgono. E si spera portino ad acquisti e iscrizioni.

Altri aspetti positivi sono per noi: diventiamo più autorevoli, ci alleniamo coi video, stringiamo migliori rapporti con i nostri collaboratori (facciamo team building, potremmo dire).

Non so se una diretta generi per noi un guadagno diretto, ma sono sicura che per ora gli aspetti positivi siano maggiori di quelli negativi.

In qualunque caso, ci vediamo tra tre giorni!

Altri articoli consigliati per te