26 Novembre 2020

Ho un piccolo business: quanto investo per partire?

In queste ultime settimane stiamo facendo tante consulenze con freelance e piccoli business che sono all’inizio della loro attività e il dubbio esistenziale di tutti è: ci sono un sacco di investimenti da fare e ho paura.

Sì, è vero: all’inizio di qualunque attività bisogna mettere in conto di fare delle spese. Il mito del “a costo zero” è, appunto, un mito: non c’è mai davvero un business che non abbia nessunissima uscita iniziale. Magari non si tratta di euro, ma di tempo investito per imparare, per esempio, come gestire i social o come caricare i post sul tuo blog. A volte, si tratta di lavoro vero e proprio per cercare clienti, farsi una reputazione online e via discorrendo.

Oggi, ho deciso di prendere il toro per le corna e parlare di soldi e investimenti e per farlo al meglio ho deciso di intervistare Diara Diallo, la coach che aiuta le donne a parlare di e gestire i soldi in modo consapevole e mirato ai loro business.

Ciao Diara, veniamo al dunque: posso partire col mio business a costo zero?

Si può partire con poco ma a costo proprio zero no. Anche se in apparenza non sto spendendo, in realtà le scelte che faccio hanno sempre un costo. È quello che gli economisti chiamano il “costo opportunità”. Il costo opportunità è la somma dei costi impliciti ed espliciti (o mancato guadagno).
È importante capire il principio del costo opportunità per dare il giusto valore alle nostre risorse e soprattutto al nostro tempo. Quando investiamo il nostro tempo in una nuova attività, stiamo investendo soldi. Il mancato guadagno può essere reale (ho lasciato un contratto a tempo indeterminato) oppure ipotetico (ho scelto di lavorare con le non profit anziché con le multinazionali che pagano di più).
Un libro interessante sul tema “partire con poco” è 100€ bastano di Chris Guillebeau.

Quali sono gli investimenti base indispensabili da considerare?

All’inizio dobbiamo lavorare per avere fondamenta solide, tenendo presente che la chiarezza viene dall’azione. Non si può pensare di partire con un progetto serio senza:

  • Lavoro sul mindset imprenditoriale (su questo tema consiglio di seguire la bravissima psicologa Silvia Gazzotti)
  • Consulenza fiscale con un/a commercialista che conosca il nostro settore
  • Business plan: ci dirà quali oggetti, software, macchinari sono indispensabili. Ci possiamo confrontare con chi è già in attività da un po’ per capire cosa è essenziale e di cosa si può fare a meno all’inizio. Se non hai le risorse per pagare una professionista usa il manuale Chi ha paura del business plan? di Francesca Marano.

Perché ho paura di investire? È normale o significa che non sono pronto a mettermi in proprio?

La paura è normale. Lavorare in proprio significa assumersi un rischio imprenditoriale. Quel rischio va mitigato facendo le cose per bene e con cognizione di causa. Ecco perché dobbiamo fare il business plan.
In ebraico esistono due parole diverse per la paura: yirah e pachad. Pachad è la paura che ci succeda qualcosa di brutto. Yirah, invece, è la paura che proviamo quando siamo dinanzi a una situazione più grande di noi, quando quello che vogliamo fare è fuori della nostra comfort zone. Provare yirah è il segno che siamo sulla strada giusta.
In ogni caso credo che non ci siano scelte prive di rischi nella vita. Anzi, per me lavorare come dipendente dà un falso senso di sicurezza.

Cosa faccio se sbaglio investimento?

Imparo la lezione e vado avanti. Fare errori è fisiologico.

Come faccio a distinguere un investimento da un semplice costo vivo che non mi porta nulla?

Quando un investimento porta un ritorno superiore alla spesa sostenuta. È il cosiddetto ritorno sull’investimento o ROI (return on investment). A volte è facile da calcolare altre volte no. Il risultato può essere immateriale e/o dipendere da diversi fattori.
Devo avere chiaro qual è il ritorno che mi aspetto, numerico o meno, così da poter valutare a posteriori se l’investimento fatto aveva senso.
Faccio l’esempio del corso sulle Instagram Stories che ho fatto con Zandegù. Il corso in streaming insegnava come usarle meglio per raccontare il proprio brand e, all’epoca, costava 49€. Il ritorno che volevo era acquisire nuove competenze per fare Stories quotidiane, così da far crescere il numero dei miei follower e l’engagement.

C’è un tempo minimo/massimo che ci dobbiamo dare per capire se un investimento ha avuto o meno un ritorno per il nostro business?

Sì, perché la tempistica è la T degli obiettivi S.M.A.R.T. È un acronimo che definisce gli obiettivi strategici di marketing. La S sta per Specifici; la M per Misurabili; la A per raggiungibili (achievable, in inglese); la R per realistici; e la T per Time related, cioè con una scadenza temporale precisa, che ci diamo. Un esempio? Vorrei vendere 10 cappotti e guadagnare 1.000€ entro la fine del mese.
Dobbiamo sempre essere realistici. Roma non è stata costruita in un giorno ma non dobbiamo neanche ostinarci in una strada senza via d’uscita. Per capire quando persistere e quando smettere consiglio il libro Il vicolo cieco di Seth Godin.

A noi è capitato spesso di investire in consulenze esterne, per imparare a fare nuove cose (o imparare semplicemente a farle meglio). È un tipo di investimento che consigli?

Sì, lo consiglio fortemente. Prendiamo l’esempio delle sponsorizzazioni sui social. Per chi è neofita, è molto facile perdere un sacco di tempo e di soldi mentre si impara a impostarle bene. Investire in un buon corso fatto bene o una consulenza con il giusto professionista ci permette di risparmiare tempo, denaro e energia.
Se pensiamo invece alla nostra professionalità, aumentando le nostre competenze possiamo aumentare i nostri prezzi e/o la redditività del nostro lavoro, se impieghiamo meno tempo a farlo con una qualità uguale o maggiore.
Se non investiamo noi stessi per primi nel lavoro di altri professionisti, come possiamo pretendere che altri lo facciano con noi?

Tocca a te!

Tu cosa ne pensi di questo tema? Quali sono le tue maggiori paure legate agli investimenti? Tu quanto hai investito nella tua attività, i primi tempi? Faccelo sapere che ci va di sapere la tua opinione!

Noi ci leggiamo tra un paio di settimane!

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