Il mondo dell’artigianato è un universo complesso.
Un* artigian* deve possedere tantissime qualità, se vuole trasformare un semplice hobby in un lavoro a tempo pieno, con cui guadagnare abbastanza da mantenersi.
Il problema è che, molto spesso, chi mette in piedi un’attività artigianale, finisce in un gorgo senza fine di impegni e cose da fare, con il rischio di perdere di vista quello che davvero importa e che è centrale per il proprio successo: il prodotto.
Sì, perché magari quello che crei con le tue mani e con il tuo talento creativo (possono essere gioielli, ciotole, candele, ecc.) passa in secondo piano quando inizi a pensare alla promozione, alla comunicazione, alla strategia, al piano editoriale, alle foto belle, allo storytelling, al customer care. Tutto utile, ci mancherebbe, ma se poi ti fa trascurare il prodotto, che senso ha?
Se anche tu fai parte di questo mondo sai bene di cosa sto parlando. Spesso può sembrarti che le cose a cui pensare siano davvero troppe. In questo post voglio allora darti qualche consiglio pratico per migliorare il tuo lavoro, partendo dall’elemento più importante: il prodotto.
Analizzeremo insieme:
- lo studio estetico;
- lo studio della struttura;
- il giusto equilibrio tra estetica e funzionalità.
Lo studio estetico di prodotto
Dunque, se sei un* artigian* con tanta voglia di trasformare il tuo talento in qualcosa di più, ci sono alcune cose che dovresti considerare, prima di buttarti a capofitto nella produzione (cioè ben prima di metterti a sferruzzare/impastare/costruire, ecc.). Di che si tratta?
La prima cosa che dovresti fare è lo studio dell’estetica del progetto. Questo è il momento per un po’ di domande, che magari ti sembrano banali e che invece sono fondamentali:
“Quale forma ha il mio prodotto?”
“Quali dimensioni?”
“Quale colore?”
Le risposte che ti darai andranno poi trascritte in un disegno tecnico, accompagnato da misure e note. Più dettagli ti appunterai, meno rischi di errori ci saranno nelle fasi successive. Devi ottenere un’idea precisa dell’effettiva fattura dell’oggetto, cioè di come potrà essere tecnicamente costruito.
Pensa a un* artigian* che realizza borse. In questa fase potrà fare un disegno di un modello, delineandone la forma, le proporzioni, prendendo le misure, provando a utilizzare colori diversi. Insomma, qui ti devi concentrare solo sulla parte estetica. Sembra una cosa scontata, ma spesso capita di buttarsi a capofitto nella produzione, saltando queste fasi preliminari di studio e analisi che invece sono fondamentali.
Il disegno tecnico è una traccia molto utile, che potrai modificare nel corso del tempo, sulla base delle esigenze che emergeranno a mano a mano che procedi con le fasi che precedono la produzione.
Lo studio della struttura di prodotto
La seconda fase di cui ti voglio parlare è lo studio della struttura, cioè di come il prodotto è composto dal punto di vista tecnico.
In pratica, si tratta di fare un po’ di progettazione al contrario. È un processo con il quale identifichi le proprietà di un oggetto fisico attraverso l’analisi completa di struttura, funzioni e operatività dell’oggetto stesso.
Si tratta di prendere il tuo prodotto e studiarlo da vicino, sviscerando tutti i dettagli della sua costituzione. Tornando all’esempio della borsa, dovrai capire in concreto come strutturarla, che materiali (e strumenti) ti servono per realizzarla e per far sì che mantenga l’aspetto desiderato. Il tutto è poi strettamente legato all’uso stesso che della borsa faranno i/le tuoi/tue clienti. Anche qui, dovrai farti un po’ di domande, ad esempio:
“Quanto è grande e capiente la borsa?”
“Quanto peso può sostenere?”
“Che tessuto si può usare per realizzarla”
“Quali altri materiali possono servire?”
Obiettivo finale di questo studio è capire se puoi davvero realizzare l’oggetto che hai in mente. Così facendo, passi dall’idea teorica allo studio del prodotto e della sua produzione.
Il giusto equilibrio tra estetica e funzionalità
Le risposte che ti sei dat* nello studio estetico e della struttura del tuo prodotto non sono una fredda analisi matematica dove due più due fa sempre quattro. Non devi pensarle come una noiosa castrazione del tuo talento creativo, tutt’altro. Sono essenziali, perché possono allargare le tue conoscenze e aggiungere elementi al tuo studio progettuale, che potranno risolversi in modifiche che faranno poi la differenza nel tuo prodotto.
Ad esempio, in fase di studio ti accorgi che una borsa fatta con la stoffa che tanto amavi, accompagnata da inserti in vimini, non è una soluzione adatta a garantire robustezza alla borsa (considerando il peso medio che una borsa di quelle dimensioni potrebbe avere se usata quotidianamente). Ecco che allora ti tocca pensare a una soluzione alternativa, come un tessuto stampato effetto vimini, che garantirebbe la stessa resa estetica, ma più resistenza.
Queste analisi fanno parte di un processo di definizione sempre più preciso in cui la tua idea, inizialmente vaga, diventa precisa; da schizzo solo accennato, a bozzetto e infine a disegno definitivo, completo di misure e caratteristiche tecniche e specifiche, motivate e razionali. Per arrivare a far sì che il tuo prodotto sia la giusta combinazione di estetica, funzionalità e tecnica.
“Progetta usando la tua creatività e il tuo buon gusto, sperimenta usando la tua capacità tecnica e il tuo talento, valuta e scegli cosa vendere usando la tua razionalità e il tuo spirito imprenditoriale.”
Bella questa frase, vero? Sai chi l’ha scritta? Una che di artigianato se ne intende, Elisa Nava. È stata lei stessa artigiana per più di 10 anni, ha lavorato come agente di commercio e consulente aziendale e, negli ultimi anni, si è concentrata proprio nell’aiutare gli artigiani presenti e futuri a valorizzare la loro attività o a trasformarla da hobby a lavoro.
Artigiani orgogliosi
Per Zandegù, ha scritto Artigiani orgogliosi. La progettazione strategica del prodotto dalla A alla Z, il nostro nuovissimo ebook della collana I Prof, appena uscito caldo-caldo dai nostri pc.
Un manuale che affronta tutti gli aspetti strategici di prodotto (come quelli di cui ti ho parlato in questo post) e in particolare:
- l’intuizione iniziale, la raccolta e la catalogazione delle idee, per capire come valutarle, quali tenere e quali scartare;
- la progettazione e lo studio di prodotto: ideazione, valutazione, pianificazione, produzione;
- l’organizzazione del lavoro e degli spazi, dal laboratorio al tinello di casa propria;
- le prove e le sperimentazioni, dal primo prototipo al prodotto finito;
- le personalizzazioni (cosa sono questi benedetti pezzi unici?);
- il calcolo del prezzo giusto, tenendo conto del valore della manodopera (e del tempo).
Se sei un* artigian* e vuoi rimettere al centro del tuo lavoro il prodotto, questo è l’ebook giusto per te. Contiene anche un sacco di esempi concreti e adattabili, con un po’ di fantasia e creatività interpretativa, a tutti gli ambiti dell’handmade.
Non posso che augurarti buon lavoro (ovviamente artigianale) e darti appuntamento al prossimo post!