Ne abbiamo già parlato su questi schermi, ma è un argomento davvero importante e ci voglio tornare su.
Oggi ti parlo di microcopy e in particolare approfondiamo:
- cosa sono;
- qual è il loro ruolo nell’esperienza utente;
- le tre funzioni principali dei microcopy;
- esempi concreti di utilizzo di questi microtesti.
Indice
(Non) sono solo parole
Detta semplice-semplice, i microcopy non sono altro che piccoli pezzi di testo. Li possiamo trovare sparpagliati su app, siti, social, e chi più ne ha più ne metta.
Spesso, un* utente nemmeno si accorge che ci sono, ma se fatti bene possono fare la differenza tra un’esperienza (di navigazione, di acquisto, di iscrizione, ecc.) piacevole e un’altra che invece va a Frittole e porta all’abbandono delle tue pagine.
UX o non UX
I microcopy sono insomma i grandi protagonisti di quel complesso di attività che va sotto il nome di UX, User Experience per fare gli ammmericani; Esperienza Utente per fare i nazional-popolari.
La UX indica come una persona si muove all’interno di un sito/app e quale esperienza ne trae. È buona e rassicurante? È cattiva e piena di dubbi e paure? Trova tutto quello che le serve? Riesce a prenotare una camera in hotel? A inserire i dati per la fatturazione? Ha capito se il pagamento è andato a buon fine?
L’esperienza utente è dunque orientata (anche) da questi famosi microcopy, che dovrebbero essere scritti da dei o delle copywriter specializzat* che lavorano in tandem con il team di sviluppo, per fare in modo che navigare quel sito o quell’app sia facile, chiaro, sicuro e intuitivo. E magari anche piacevole.
Le funzioni essenziali dei microcopy #1 Riduci lo stress
I microcopy sono parole e frasi che aiutano, guidano, alleviano i timori dell’utente durante la sua esperienza, il suo viaggio.
L’obiettivo principale è ridurre l’impegno necessario per svolgere una determinata azione. Ti levano dall’impaccio del pensare e ponderare le varie possibilità, portandoti a compiere l’azione giusta: iscriverti alla newsletter, comprare quello zaino perfetto per le tue escursioni, aspettare con calma il caricamento della pagina, senza spaccare la tastiera per l’impazienza.
Un esempio?
Hai mai usato WeTransfer per trasferire un file? Minuti che sembrano infiniti.
Durante il trasferimento, il sito non ti lascia a fissare il vuoto, ma ti aggiorna in modo costante su come sta procedendo, non solo indicandoti la percentuale di caricamento con il numero e il cerchio che diventa azzurro, ma anche con un microcopy dai toni rassicuranti: “Circa 8 minuti rimanenti”.
Non è finita: per ingannare l’attesa ti propone anche la lettura di una storia.
Sembra dirti: va tutto bene, rilassati.
Le funzioni essenziali dei microcopy #2 Costruisci la fiducia
Con i microcopy puoi prenderti cura dei tuoi e delle tue clienti, scegliendo le parole e il tono giusto per costruire una relazione di fiducia. A volte basta una sola parola per far cambiare la percezione. Quante volte, registrandoti per una newsletter, hai tirato un sospiro di sollievo leggendo un microcopy dedicato alla periodicità dell’invio? O che ti rincuorava sulla possibilità di disiscriverti quando lo volevi?
Un esempio ci viene offerto dalla consulente Paola Toini, che ti accompagna nell’iscrizione alla sua newsletter, dandoti tutte le informazioni necessarie: ti racconta cosa troverai al suo interno e cosa accadrà una volta confermata l’iscrizione.
Ti rassicura sulla gestione dei tuoi dati e sul fatto che potrai annullare l’iscrizione in qualsiasi momento, cliccando sul collegamento presente in fondo a ogni sua newsletter.
Un’altra newsletter a prova di utente è Caipiroska, di Officina Microtesti, fondata dalla fuoriclasse del microcopy Valentina Di Michele (madrina, tra le altre cose, della della prima community italiana di Facebook dedicata a microcopy e UX writing).
Anche Giulia Amoruso di Juice for Breakfast è bravissima nell’utilizzare i microcopy nei titoli e renderli particolarmente succosi. Il tono di voce caldo e amichevole che ha scelto si rispecchia oltre che nei testi anche nei bottoni per le call to action: ti sembra proprio che sia il team di Juice a parlarti. Il sito è un esempio di content design ben riuscito, dove copy e visual collaborano in perfetta sinergia.
Le funzioni essenziali dei microcopy #3 Incoraggia le azioni
Siamo online per vendere e, quindi, il microcopy ci può aiutare a dare quel colpetto in più che serve al cliente a convincerlo ad aprire il portafoglio.
Guarda come lo fa bene Satispay, l’app per pagamenti contactless anche tra persone. Ti suggerisce, senza tanti giri di parole, che scaricare l’app (e usarla) è una “scelta intelligente”. Sottotesto: vorrai mica fare una scelta stupida e non unirti alla community?
E io, dove potrei usarli?
Non pensare che questi argomenti siano sofisticherie da grandi brand. Anche se sei un* freelance o hai una piccolissima ditta puoi curare questi aspetti, per aiutare chi viene sul tuo sito ad avere un’esperienza più fluida, chiara, veloce e piacevole. Tutte cose che aumenteranno il buon ricordo che il tuo o la tua cliente ha di te. Per esempio puoi:
- lavorare sugli oggetti delle tue newsletter e sui relativi snippet o preview;
- curare i bottoni o i link delle CTA alla fine di pagine di presentazione o di vendita;
- scrivere in modo meno lapidario i testi nel footer del tuo sito (dove di solito ci sono l’indirizzo, la partita IVA e i contatti) per renderli più personali e umani;
- chiedere al tuo web designer di umanizzare i form di acquisto e post vendita e scrivere dei testi che facilitino la compilazione dei vari campi;
- riassumere il contenuto dell’ordine e ricordare entro quando lo riceverà (nella pagina di riepilogo dell’ordine o nell’email che il o la cliente riceve);
- migliorare i form di iscrizione alla tua newsletter perché siano caldi, spieghino cosa leggerai da lì in avanti e rassicurino sulla gestione dei dati.
Vuoi saperne di più?
Se vuoi approfondire l’universo dei microcopy, ti voglio dare una buona notizia.
È uscito Microcopy mon amour. Piccoli testi per fare grande la tua comunicazione, scritto dalla copywriter Fabiola Noris.
La prima parte dell’ebook è dedicata a riconoscere i microcopy e capirli meglio, conoscerne le origini e l’importanza sempre maggiore che hanno assunto nel tempo. Non mancano esempi che hanno fatto la storia, da Airbnb a MailChimp, da WeTransfer a Medium, fino all’Estetista Cinica.
Nella seconda parte, l’ebook prende in considerazione alcuni dei microcopy più utilizzati, che ti potranno tornare utili anche nella tua strategia di comunicazione. Il primo e più importante è il famigerato bottone che innesca le call to action. Scoprirai un sacco di alternative più efficaci del banale Clicca qui. Fabiola ti parlerà dei microcopy nei form della newsletter, nella pagina Contatti e anche nella famigerata pagina di errore 404.
Nella terza parte entrerai in azione con alcuni consigli pratici per la scrittura dei microcopy così da analizzarne gli aspetti principali.
A quel punto, sarà arrivato il momento glorioso di scrivere i tuoi microcopy: accattivanti, efficaci e a prova di conversione.