Negli ultimi mesi ti ho parlato tanto di creatività, come coltivarla, dove trovarla, perché tenersela cara, eccetera. Per me essere creativi è una delle caratteristiche più belle che si possano riscontrare in una persona. Sei Brad Pitt, ma sei più arido del Gobi? Non mi interessi.
Se penso alla mia creatività, la vedo sempre legata al marketing, alla promozione dei corsi e degli ebook di Zandegù. Bella, ma sempre al servizio di altro.
Allora, per avere un nuovo punto di vista, ho pensato di chiedere ai creativi con la C maiuscola, quelli che creano e stop, gli artisti se così li vogliamo chiamare. Li ho intervistati brevemente, 3 domande soltanto, sempre le stesse per tutti.
Spero che le loro risposte possano darti qualche input in più per coltivare e far entrare la creatività nella tua vita lavorativa e non.
Laura Savina, illustratrice romana
Laura è meravigliosa, abbiamo appena fatto la sua mostra qui da Zandegù e sul suo sito trovi tutte le info sul suo lavoro, minimale e poetico.
Cosa significa essere creativa per te?
Non darsi mai pace! Mettere costantemente in gioco ogni “certezza”, che sia estetica, logica, pratica, politica, sociale, etica. Considerare l’immaginazione una cosa seria e attribuirle un ruolo preminente nella vita quotidiana. Alimentare il desiderio di ciò che ancora non esiste, senza lasciarsene sopraffare. La creatività è un’attività impegnativa, racchiude una componente di sofferenza/insofferenza che è insieme propulsiva e distruttrice. Bisogna avere gli strumenti per indirizzarla, evitando il peggio, ossia che si trasformi in frustrazione.
Un creativo che ammiri
Più che un nome, direi che ammiro chi fornisce metodi piuttosto che soluzioni, chi costruisce alfabeti piuttosto che testi sacri. E questo, in ogni ambito.
Un’app per te utile per la tua creatività
Shazam, che è anche l’unica app di cui non potrei fare a meno. Scoprire musica nuova apre mondi ricchi di stimoli, atmosfere, immagini. E poi ci sono le banalissime app di registrazione vocale, uno dei miei modi preferiti di prendere nota delle situazioni che sembrano interessanti, da cui attingere nei momenti di calma apparente.
Irene Ferri, fotografa di viaggio e di branding
Cosa significa essere creativa per te?
Riuscire a entrare “nel flow”, ovvero quella sensazione di star scorrendo (fiduciosa) con la vita, che mi sta portando esattamente nei posti e ai momenti che creeranno le mie amate fotografie. Quel momento in cui centro 2, 3, 4 foto di fila che mi piacciono di fila e penso: “Yes! Thank you life!“.
E rimanere fedeli a se stessi. Per anni ho cercato invano di essere “la travel instagramer perfetta”, facendomi prestare i vestiti dalle amiche e posando davanti ai posti instagrammabili di ogni città che visitavo (perché per avere successo su Instagram devi postare foto di spalle, con i capelli sciolti, mentre guardi affascinata l’orizzonte… no?). Inutile dire che ero miserable. Avevo perso completamente il contatto con i miei gusti e con quello che per me era importante fotografare. Poi, pian piano, ho sentito la necessità di liberarmi da quelle catene autoimposte. Adesso posto foto di distributori di benzina, diner, deserti e macchine abbandonate. E sono molto più felice. Perché finalmente mi riconosco nelle mie foto.
Un creativo che ammiri
Ne devo nominare due che sono state tanto d’ispirazione negli ultimi mesi.
Caterina Theoharidou, perché il nostro lavoro come fotografi talvolta non ci riflette pienamente. A volte sento che il mio sta diventando molto onirico, mentre amo molto di più la fotografia cinematografica, geometrica e quasi weird. Lei tiene vivo questo tipo di lavoro e gliene sono infinitamente grata.
E Alice Vacondio, che è giovanissima e la cui dedizione alla fotografia mi ispira ogni giorno. Non abbiamo uno stile simile ma amo guardare quanto si dedica alla sua arte, anima e corpo. No matter what.
Un’app per te utile per la tua creatività
Adobe Lightroom. Credo che le mie foto non avrebbero la stessa vibe se non curassi così tanto la post produzione, e con Lightroom “imprimo” la mia visione del mondo sulle foto. Vedrai tanti blu vintage e rossicci, just letting you know :)
Coucou Aurélien, illustratore parigino
Un pizzico di erotismo sempre misto a ironia e colori fortissimi, blu e rosso in particolare, per questo artista che amo! L’intervista è stata fatta in inglese e l’ho tradotta (spero al meglio) per te.
Cosa significa essere creativo per te?
La creatività per me è esprimere quello che abbiamo nel cuore, un per dire al mondo che ci siamo. Inoltre, è anche un ottimo modo per schiarirti la mente e sentirti più in sintonia con te stesso.
Creativity is expressing what we have on our heart, a way of telling the world that we are. Also a very good way to clear your head and feel more in tune with yourself
Un creativo che ammiri
Ammiro moltissimo Jean Jullien, perché riesce a tradurre ciò che vede con pochissimi dettagli. In questo modo riesce a rendere il suo lavoro davvero d’impatto.
Un’app per te utile per la tua creatività
Non so se possiamo considerarla un’app, ma amo “Procreate” per iPad. È un’app di disegno molto ricca e sofisticata che permette di sentirsi “vicini” al disegno perché non ci sono milioni di funzionalità e bottoni.
Truly Design, specialisti in graffiti 3D
Truly è uno studio di Torino specializzato in graffiti anamorfici, artwork che con la prospettiva sembrano uscire dalle pareti (guarda il loro Instagram per capire cosa intendo!).
Cosa significa essere creativi per voi?
Per noi “essere creativi” significa essere dotati di una forte memoria e immaginazione visiva, oltre a un’intelligenza in grado di intersecare in maniera ‘insolita’ questi input. È un gioco da alimentare con esercizio, nel nostro caso disegnando molto e re-impinguando in continuazione il proprio bagaglio culturale con esperienze visive, soprattutto reali piuttosto che digitali.
Un creativo che ammirate
Ammiriamo molto Luca Barcellona, uno dei più riconosciuti calligrafi contemporanei attivo a livello internazionale. Siamo molto affezionati alla sua persona perché condividiamo lo stesso background formativo: anche lui ha cominciato la sua carriera creativa con i graffiti negli anni ’90, quando ancora il writing era un movimento quasi esclusivamente “notturno”, spontaneo e illegale, a opera di un manipolo di ragazzi incoscienti e rivoluzionari per molti versi. Molti di loro oggi occupano posizioni rilevanti nel mondo della comunicazione anche grazie a quelle esperienze molto laterali di auto formazione.
Un’app per voi utile per la vostra creatività
Pur prediligendo come segno distintivo l’approccio “analogico” al disegno, in studio ci siamo molto affezionati all’app “Procreate”. Ci sembra un ottimo compromesso tra le potenzialità digitali e la sensibilità manuale per fare sketching veloce con iPad Pro.