Nel 2015 sono andata per la prima volta al Freelancecamp a Marina Romea. Ci sono andata con Marco, Enrica e Ivan. Durante il viaggio abbiamo detto cose irripetibili, perché sì, siamo tutti belli e simpatici ma insieme diciamo cose cattivissime (scherzo!).
Ma sto divagando! La sera dell’arrivo, Enrica aveva organizzato una cena con gli ex corsisti del suo storico corso da social media strategist e noi ci siamo accodati.
Siamo andati in un posto che fa piada a tutto spiano, proprio sotto l’hotel. Mi sono seduta in un posto a caso. E, dopo poco, accanto a me si è accomodata una ragazza bellissima e coi capelli blu.
Capelli blu
Devi sapere che i capelli blu e verdi sono i miei preferiti in assoluto. A 15 anni ero andata al centro commerciale LeGru e me li ero tinti di blu. Il colore era durato poco, ma in quelle due settimane mi ero sentita bellissima. Questo per dire che, in pratica, ho passato la cena a mangiare piadina e a fissare i capelli a quella che, solo dopo, ho capito essere Chiara Gandolfi di Balena Lab.
La memoria del pesce rosso c’ho
Insomma, questo aneddoto parte benissimo, vero? Peccato che io non ricordi altro. Non mi ricordo se abbiamo parlato e di cosa, se abbiamo riso, se ci siamo state simpatiche, se i giorni successivi ci siamo incrociate e abbiamo approfondito la conoscenza, eccetera eccetera.
Non so nemmeno come siano andati i mesi a venire. Se abbiamo iniziato a metterci like su Facebook, a spedirci email, a scriverci su Messenger.
Niente, vuoto. Però mi ricordo che, un anno e mezzo dopo, qualche giorno prima di inaugurare la sede di Zandegù, Chiara mi ha scritto per dirmi che sarebbe venuta a Torino apposta da Mantova e io non ci potevo credere. Quando è arrivata l’ho abbracciata così forte che ho temuto di spezzarle le costole.
I got my head checked / By a jumbo jet
Però mi ricordo anche che, quando abbiamo fatto la festa dei 5 anni di Zandegù, Chiara mi si è avvicinata e mi ha detto: “Devo andare” e io: “Noooo, ma di già”. E poi l’ho trattenuta ancora un po’ e la dj ha messo Song 2 dei Blur e io l’ho abbracciata di nuovo fortissimo e poi ci siamo messe a saltare, abbracciatissime, in una specie di pogo affettuoso, con Damon Albarn di sottofondo.
Scrivi più bianco, il nostro nuovo ebook
Potrei raccontarti poi di Scrivi più bianco. Trova il tuo stile, comunica con parole brillanti, il manuale in ebook scritto da Chiara e uscito martedì. Potrei dirti com’è venuta l’idea un anno fa, di come abbiamo rimandato l’uscita perché a noi Zandezii settembre ci pareva meglio, di quanto è stato facile lavorare con Chiara, di quanto scrive bene (facile, fa la copywriter di lavoro!), di come ha saputo spiegare un argomento difficilissimo in modo chiaro e didattico.
Potrei…
Potrei anche dirti che questa volta ho letto il libro dopo Marco, quando era già in uno stadio avanzato di editing, praticamente solo da chiudere. L’ho trovato praticamente perfetto (ok, forse non sono la persona più imparziale per dirlo!). Ho imparato moltissimo. Ci sono esempi, tecniche e considerazioni di Chiara, sulla scrittura per lavoro, che mi rimarranno dentro per sempre.
Andando più avanti, potrei dirti anche che solo chi scrive ogni giorno per lavoro sa quanto sia difficile farlo bene. A volte siamo così spompi che ci pare di cavare sangue dalle rape. Eppure c’è modo di tenere allenata la creatività. Chiara in Scrivi più bianco spiega come fare, dà esercizi, elenca case studies su case studies davvero magistrali e utili per imparare.
…e invece…
Se volessi, potrei pure approfondire i contenuti del libro, dicendoti che dentro si parla di come fare a costruire il senso di quello che vogliamo dire, come si scrivono contenuti vincenti, come liberare il pensiero creativo, come usare figure retoriche, tono di voce, sintesi, ritmo e stile nei propri testi.
…meglio abbracciarsi, no?
Insomma, potrei dirti tutte queste cose, ma non mi va tanto. Mi sembra più bello dirti che Chiara è bravissima ed è una persona magica e speciale, tutta da abbracciare. Forse qui mi pare importante sottolineare che, a volte, gli incontri più importanti si hanno in modo completamente inaspettato. E che a volte, quando le persone sono importanti, manco ti ricordi come le hai conosciute, come sono andati i primi incontri. Perché quello che conta è che alla fine è come se fossero sempre state lì, vicino a te.
Sono sicurissima che, se leggerai il suo libro, capirai di cosa parlo. E ti verrà voglia di abbracciarla anche tu.