[Ehi, il 21 ottobre c’è lo #zandecompleanno! Vuoi festeggiare con noi? È da Qubì (via Parma 75) a Torino. Vieni? Basta mandare un’email a info@zandegu.it]
Che siano passati già 5 anni a me non pare vero. Possibile? Ho riaperto ufficialmente il 14 dicembre 2012 (anche se era da giugno che avevo preso di nuovo la partita Iva), mettendo online il nuovo sito, con il primo ebook gratis e i primi corsi in calendario per la primavera del 2013.
In 5 anni ne abbiamo fatte di tutti i colori: talmente tante che a volte sembrano 50, talmente tante che non so nemmeno da dove partire. Quindi vado a ruota libera.
Abbiamo fatto corsi
Corsi fortunatissimi (come Narrativa 101 e Social media marketing 101) e altri che sono durati il tempo di un etciù. Corsi che ci piacevano da morire ma non sono manco partiti. Corsi che sono andati benissimo e poi malissimo l’anno dopo. Corsi che non ci speravamo più e poi il botto. Corsi al weekend, corsi la sera, corsi lampo, corsi a Milano, corsi in bed and breakfast, corsi in libreria, dappertutto.
Abbiamo lanciato i corsi online due anni fa e abbiamo fallito, ma ci riproveremo prestissimo, perché sì.
Ho fatto venire i corsisti a pagare l’iscrizione in cucina da me, gente che ha salito 4 piani di scale (bruttine devo dire) e poi ha visto la mia brutta faccia e si sarà chiesto: “Maccheccazz’?”. Eppure nessuno ci ha denunciati!
Abbiamo fatto ebook
Ebook di mille tipi, prima di capire cosa fare: reportage, fumetti, guide, manuali, romanzi. Alcuni sono andati malissimo, alcuni hanno venduto 1.300 copie in un giorno. Alcuni avuto recensioni su quotidiani nazionali. Altri solo recensioni su Amazon. Alcuni li abbiamo pubblicati gratis. Alcuni li abbiamo pure scritti noi. Alcuni sono stati valutati male, altri bene, alcuni letti, altri no.
Abbiamo fatto eventi
Presentazioni classiche, con violinisti, tavole rotonde, presentazioni dei corsi, dibattiti con polemiche, merende con disegno, letture, trasferte fuori Torino, passeggiate con 10 persone, passeggiate con 33 persone, come l’ultima a Campidoglio. Abbiamo fatto Zandebirre, inaugurazioni, concerti segreti, serate con un sacco di scrittori, slam, caffè all’alba, interviste al Salone del libro, BookClub mensili, campagne di sensibilizzazione alla lettura in digitale.
Abbiamo lavorato tanto
Abbiamo preso una sede, l’abbiamo ristrutturata con fatica, paura e mille dubbi. Abbiamo lavorato in coworking e da casa. In pigiama e in abiti chiccosi. Abbiamo girato il video del nostro manifesto. Abbiamo rifatto il sito, abbiamo fatto una strategia marketing e una per la newsletter e ora un’altra per capire dove andare. Abbiamo fatto scattare foto professionali a noi, alle feste di Natale, all’inaugurazione. Abbiamo fatto un corso di fotografia per migliorarci. Abbiamo seguito tutti i nostri corsi per imparare di più. Abbiamo scritto un blog e una newsletter lettissima. Abbiamo iniziato a fare video su YouTube a bordo della nostra Panda, e altri che raccontano cosa facciamo. Abbiamo fatto postate sempre più studiate su Facebook e Instagram.
Abbiamo collaborato tanto
Abbiamo avuto 2 stagiste e 4 collaboratori fissi: Irene, Davide, Alessandro e Agnese.
Io non avevo mai pensato si potesse chiedere aiuto e l’ho chiesto. Abbiamo allargato la squadra, abbiamo condiviso idee, birre, caffè, litigate, pianti, momenti belli e brutti, successi e sfighe e siamo andati avanti uniti. Ho preso tantissimo da loro (idee, spunti, pareri). Di sicuro più di quanto possano pensare. Il successo di Zandegù è anche merito loro.
Abbiamo fatto cose con coworking, librerie, hotel, bar, birrerie, caffetterie, fiere, altre scuole, camp, fondazioni, freelance, associazioni, multinazionali, piccole realtà di quartiere.
Abbiamo avuto circa 40 docenti e oltre 40 autori.
Abbiamo litigato, provato e tenuto duro
E poi c’è Marco, un uomo di una pazienza leggendaria (Giobbe gli fa proprio una pippa). Uno che era timidissimo e si è messo a fare i video, uno che pensava di sapersi occupare solo di project management e ora fa editing (e gli viene bene sia con gli ebook che con i video). Insomma, uno che non ha paura di mettersi in gioco.
La persona che meglio mi conosce e sopporta, che ci guardiamo e capiamo subito cosa pensa l’altro, con cui abbiamo unito le chele (come diceva Phoebe di Friends) e saldamente vogliamo lavorare a Zandegù.
Litighiamo come delle bestie tutti i giorni, ci mandiamo a cagare (più io ce lo mando, a dire il vero), ci prende l’ansia agli eventi e non dormiamo la notte se il giorno dopo c’è qualcosa di importante da fare.
Ci abbiamo messo l’anima in questo lavoro, è il caso di dirlo, ed è davvero tanto mio quanto suo.
Abbiamo conosciuto tanta gente
Ma, soprattutto, questi 5 anni per me saranno gli anni in cui mi sono aperta al mondo. Gli anni che ho detto più sì che no, dove ho voluto fortemente conoscere tutti e dare una possibilità a chiunque mi passasse vicino.
Sono stati 5 anni di gente felice ai nostri corsi, di complimenti, di email strappalacrime di persone che dicono che si identificano in noi, di sorrisi alla fine dei Litcrawling, di soddisfazioni tra noi Zandezii che ci guardiamo e capiamo di aver fatto bene.
Le persone sono la forza, il valore, il capitale, il succo prezioso del perché faccio quello che faccio. Sono le persone che ci scelgono contro la concorrenza, che ci supportano, che ci danno i loro sudati soldini, che ci vogliono bene e parlano di noi in giro. Sono loro che ci danno la forza. È per loro che mi faccio il culo. Sono la cosa più bella che c’è. Gli altri sono incredibili.
Che confusione, sarà perché ti amo?
Come al solito, di tutta questa meraviglia, mi resta una sensazione di confusione. Non capisco bene come mi sono trovata qui, cos’è successo. Mi pare di non aver fatto granché, ma anche di aver fatto tantissimo. Mi pare sia passata una vita e un secondo. Dalle foto mi sembra di essere una persona completamente diversa e profondamente identica. Credo a volte di essermi superata. Mi pare di essere la versione migliore di me, quella che non pensavo avrei mai potuto ambire a essere. Mi pare anche di dover essere proprio fiera di me e di quello che sono diventata.
Mi sembra anche che 5 anni non siano niente e che bisogna continuare ad addentrarsi in questa giungla col machete in mano e affrontare le bestie feroci.
Ho tante cose che voglio fare, tante cose che voglio dire, tanta gente che voglio abbracciare, tanti amici che voglio avere vicino, tante persone preziose che mi hanno cambiato nel profondo e che amo, tante persone incredibili che mi cambieranno ancora che mi aspettano dietro l’angolo e che non vedo l’ora di conoscere.
Io sono pronta a tutto. Non ho paura. Questi 5 anni sono un punto. E da domani si va a capo e si continua con baldanza. Non vedo l’ora di vedere cosa combiniamo nei prossimi 5 anni. Buon compleanno Zandegù!